La Vespa è un celebre e storico modello di scooter, progettato dall’Ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio e prodotto dalla Piaggio dal 1946 ad oggi.
L’origine del nome “Vespa”, pare che sia nato da un’esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò: “sembra una vespa!”, per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria che vista dall’alto la rendono somigliante all’insetto.
La storia di Ciorlano
Frequentato dagli uomini del paleolitico fu nel periodo sannita che venne intensamente popolato. La fortificazione di mandra castellone sul lato sud delle alture alle spalle dell'attuale abitato, insieme al centro fortificato di Callifae costituiva una difesa formidabile al Sannio pentro. La successiva occupazione romana vide la costruzione nella parte pianeggiante di numerose ville rustiche che fornivano all'urbe cereali e rinomato olio proveniente dalle colture sulle colline circostanti. Giulio Cesare utilizzò parte del territorio per una elargizione speciale di terreni ai veterani dei suoi eserciti. Col disgregarsi dell'Impero romano le successive invasioni barbariche determinarono il progressivo depauperamento degli abitanti fin quando, le lotte fra i duchi Longobardi che nel frattempo avevano occupato il Sud Italia e le frequenti incursioni Saracene, costrinsero gli abitanti a fortificarsi sulla cima di una collina costituendo il primo nucleo dell'attuale abitato. Con l'istituzione del regime feudale attuato da Carlo Magno divenne parte della Contea di Venafro e nel 1064 il conte Pandolfo lo donò all'abbazia di Montecassino. Rientrato nel 1300 circa nella disponibilità dei conti Pandone dei Venafro, col succedersi delle vicende medioevali vari proprietari, si avvicendarono nel possesso, tra cui nel 1600 circa i conti Laurenzana di Piedimonte Matese.
Nel 1700 con l'avvento dei Borbone a Napoli l'abitato vide una cospicua espansione abitativa fino a raggiungere nel 1800 le dimensioni attuali. Torcino, attualmente ridente frazione, posta ai confini del Molise, fu sede di una reale caccia borbonica; i sovrani erano soliti recarvisi per dilettarsi nell'attività venatoria visto che lo svago faceva parte degli impegni del sovrano per meglio attendere alle funzioni reali. Nel 1870 la reale caccia venne alienata dal patrimonio pubblico del neo formato regno d'Italia e acquisita al patrimonio privato del re Vittorio Emanuele che successivamente lo cedette al Principe Pignatelli. E attualmente sede di importanti aziende agricole.